Tramite la fascia connettivale, i muscoli sono in realtà strutturati in lunghe catene muscolari o meglio miofasciali. La lunghezza (l'elasticità) di ogni singolo muscolo è strettamente legata a quella di tutti i muscoli appartenenti alla stessa catena. Occorre comunque sempre tener presente la stretta integrazione esistente all'interno del sistema miofasciale e del nostro organismo; è difficile isolare funzionalmente un organo o una struttura. Un gruppo di muscoli in tensione esercita un'influenza su gli altri muscoli vicini, sia per un fattore fisico-fasciale che nervoso (i neuroni eccitati eccitano quelli vicini). Fra le diverse classificazioni delle catene miofasciali, vengono descritte, a titolo di esempio, le catene muscolari di F. Mezieres e gli anatomy trains (meridiani miofasciali) di T. W. Myers. |
Anatomy Trains (meridiani miofasciali) di Thomas W. Myers. | |
La catena superficiale posteriore influisce su postura e movimento sul piano sagittale. | |
La catena miofasciale superficiale frontale bilancia la catena superficiale posteriore riguardo postura e movimento sul piano sagittale e protegge gli organi addominali. | |
La catena miofasciale profonda frontale assume un ruolo prioritario nel supporto di postura e movimento. | |
La catena laterale influenza postura e movimento sul piano frontale (es. sbilanciamenti laterali in flessione). | |
La catena miofasciale a spirale (dx e sx) contribuisce a influenza postura e movimento su tutti i piani. | |
Le catene miofasciali degli arti superiori dato il loro peso (sono appesi al cingolo scapolo omerale) e le loro molteplici attività influenzano postura e movimento. | |
Le catene miofasciali funzionali sono perlopiù superficiali e stabilizzano posture non di riposo e movimenti complessi (es. gesti sportivi). | |
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Pagina aggiornata il 03/09/2008 |
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