Appoggiate il palmo della vostra mano sull'addome, inspirate normalmente, la vostra mano si sposta in avanti? Espirate, la vostra mano, insieme all'addome, rientrano? Ora fate un respirone e verificate lo stesso meccanismo. Se avete risposto no a tutte le domande è molto probabile che abbiate una respirazione non corretta. Durante la respirazione fisiologica, in stato di riposo (circa 15 atti respiratori al minuto), è solo nella fase inspiratoria che si utilizza la muscolatura, mentre l'espirazione avviene passivamente (per tale ragione i muscoli inspiratori sono più sviluppati degli espiratori). Il diaframma, quale principale muscolo inspiratorio, dovrebbe svolgere almeno i 2/3 del lavoro respiratorio con il restante 1/3 svolto dagli altri muscoli respiratori principali ossia perlopiù i muscoli intercostali (situati tra le coste e innervati dai nervi intercostali) ottenendo così la respirazione addominale o diaframmatica:
in pausa respiratoria le fibre muscolari diaframmatiche decorrono quasi perpendicolarmente verso la sua zona centrale (centro frenico o tendineo), durante l'inspirazione le fibre muscolari si contraggono abbassando la lamina tendinea, appiattendolo e quindi aumentando il volume polmonare (elevazione delle coste in particolare inferiori). La discesa del centro frenico, la quale varia da 1 cm nella respirazione normale fino a 10 cm in quella forzata, viene frenata dal sistema sospensore del pericardio (parte superiore della fascia cervico-toraco-addomino-pelvica), oltre che dalla pressione dei visceri addominali (rapporti diaframma-organi).
Lo stile di vita moderno, sottoposto a innaturali stress psichici (e relativa reazione di stress) e fisici (incluse problematiche stomatognatiche), conduce a una respirazione errata. In modo particolare, la maggioranza della popolazione cosiddetta civilizzata, oggi esegue una respirazione costale con carenza di espirazione, accelerata, superficiale e spesso orale. In pratica si è in inspirazione quasi permanente, col diaframma circa fisso in posizione abbassata, con conseguente sua retrazione
(per scarso e inadeguato utilizzo) e alterazione dei muscoli respiratori accessori (per eccessivo e inadeguato utilizzo). In particolare, in caso di blocco diaframmatico inspiratorio, date le sue inerzioni a livello vertebrale, si avrà una tendenza alla iperlordosi lombare.
E' scientificamente riconosciuto che la respirazione addominale rappresenta un'ottima prevenzione nei riguardi delle affezioni croniche respiratorie e delle polmoniti. Tecniche di rieducazione respiratoria vengono utilizzate nella ginnastica correttiva, col fine di eliminare atteggiamenti viziati e paramorfismi, e in terapie psichiche, allo scopo di suscitare sblocchi emotivi liberatori e combattere l'ansia.
Ogni esercizio di rieducazione respiratoria deve partire da una presa di coscienza della propria respirazione (come nell'esercizio visto a inizio paragrafo). Si tratterà in seguito di sommare a un eventuale condizionamento neuroassociativo respiratorio scorretto uno nuovo più fisiologico; e ciò richiede tecnica e costanza. Occorre infine tener presente che, come un'alterata respirazione è in grado di influenzare l'apparato muscolo-scheletrico, gli organi interni e la psiche, lo stesso accade al contrario. Ossia, una rieducazione posturale (inclusa la risoluzione di eventuali disfunzioni stomatognatiche e cicatriziali), alimentare e mentale porteranno a un miglioramento della respirazione e quindi, innescando un circolo stavolta virtuoso, del benessere generale della persona. | |||||
La respirazione è il meccanismo vitale di scambi gassosi, tra ambiente esterno e organismo (respirazione esterna o ventilazione) e tra liquidi circolanti e cellule e tessuti dell'organismo (respirazione interna), che consente, tramite l'assunzione di ossigeno, di liberare l'energia necessaria ai processi vitali dalle sostanze nutritizie.
L’aria inspirata contiene circa il 21% di ossigeno (O2), il 78% di azoto (N2) e una dose irrilevante di anidride carbonica (CO2). In uscita dai polmoni l'aria è composta dal 14% di ossigeno, 5-6% di anidride carbonica e 78% di azoto (che resta invariato). Occorre tener presente che il cervello umano dell’adulto consuma circa il 25% di ossigeno del fabbisogno totale di ossigeno, nel bambino il consumo arriva anche al 50%. Le vie della respirazione esterna si classificano: - vie aeree superiori (naso, cavità orale, rinofaringe); - vie aeree inferiori (laringe, trachea e bronchi). I centri respiratori sono situati nel midollo allungato: il centro inspiratorio attiva i muscoli inspiratori e il centro espiratori gli espiratori. Le respirazione viene influenzata fortemente dal contenuto di anidride carbonica (CO2) nel sangue arterioso e nel liquor cerebrospinale; la CO2 infatti è in grado di attraversare la barriera emato-encefalica. I neuroni del centro respiratorio sono estremamnte sensiblili a un abbassamento del valore di ph dovuto a innalzamento della concentrazione di CO2. Anche la concentrazione di ossigeno (O2) nel sangue rilevata dai recettori posti sull'arco aortico e sull'arteria carotide e influenza l'attività dei centri respiratori. Inoltre, i centri respiratori vengono attivati anche da qualsiasi movimento corporeo così da anticipare un probabile fabbisogno supplementare di ossigeno; per questo motivo già all'inizio di un'attività sportiva il respiro diviene più rapido, nonostante non via sia ancora stato una modifica dei valori CO2/O2. Ulteriori fattori condizionanti l'attività respiratoria sono ormoni, pressione sanguinea e temperatura corporea nonchè la postura, le condizioni dell'apparato stomatognatico, lo stile di vita ecc..
Il diaframma rappresenta fisiologicamente il principale muscolo della respirazione. Anatomicamente è una lamina muscolo-tendinea che divide la cavità toracica da quella addominale. Il diaframma si inarca superiormente nella cavità toracica formando una cupola destra e una sinistra. La cupola destra, essendo in rapporto inferiore col fegato, è spostata superiormente (tra la VIII e la XI vertebra dorsale, IV-VI costa, in posizione eretta) rispetto alla sinistra sotto cui si trovano stomaco e milza, organi molto mobili. E' costituito da una parte muscolare periferica e da una parte tendinea centrale, centro frenico o tendineo. Il diaframma può essere suddiviso, in base ai punti di inserzione dei muscoli che si dipartono dal centro tendineo, in tre porzioni: sternale (piccolo fascio muscolare connesso con la faccia posteriore del processo ensiforme dello sterno), costale (digitazioni muscolari inserite sulla faccia interna delle ultime sei coste) e lombare.
Quest'ultima porzione muscolare vertebrale presenta posteriormente due voluminosi fasci fibrosi di diversa lunghezza. Il pilastro destro, più lungo, si inserisce sui dischi cartilaginei presenti tra la prima, la seconda e la terza vertebra lombari (L1-L2, L2-L3) e talvolta anche su quello presente tra la terza e la quarta (L3-L4). Il pilastro sinistro si inserisce sul disco cartilagineo presente tra le prime due vertebre lombari (L1-L2) e a volte su quello presente tra la seconda e la terza (L2-L3). Lateralmente ad essi sono presenti l'arcata dello psoas che consente il passaggio del muscolo psoas e l'arcata del quadrato dei lombi attraverso la quale passa l'omonimo muscolo.
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Pagina aggiornata il 16/06/2008 |
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