L'apparato vestibolare (vestibolo, labirinto) è situato in profondità nell'osso temporale (rocca petrosa), dietro l'orecchio interno.
Il canale cocleare della chiocciola (coclea), infatti, è in collegamento con un rigonfiamento (2-3 mm) colmo di endolinfa, il sacculo. Al suo interno sono inoltre
presenti dei microcristalli (otoliti, statoconi) che consentono ai recettori sensoriali (meccanocettori), posti nella parete del sacculo, di percepire l'accellerazione verticale (quella, ad esempio, che si prova salendo in ascensore). Esso è inoltre sensibile a suoni a bassa frequenza (sotto i 500 Hertz) e alto volume (superiori ai 100 decibel) che quindi stimolano il movimento.
Il sacculo è, a sua volta, in comunicazione con un'altra vescicola, l'utricolo (otricolo), che, tramite lo stesso meccanismo,
fornisce informazioni sull'accellerazione orizzontale (quella subita su un auto o moto, ad esempio).
L'utricolo, inoltre, rappresenta lo sbocco comune dei tre canali semicircolari (ca. 1 cm di diametro e perpendicolari tra di loro, con all'interno endolinfa)
del labirinto. I recettori sensoriali dei canali semicircolari percepiscono i movimenti rotatori di testa e corpo (accellerazioni angolari).
Questi sistemi, tutti insieme, forniscono al cervello informazioni sulla posizione della testa e del corpo nello
spazio. In particolare, sembra che solo il sistema otolitico (sacculo e utricolo) partecipi alla regolazione posturale fine (influenzando il tono muscolare), mentre il sistema semicircolare
intervenga esclusivamente nell'equilibrio dinamico. Le informazioni arrivano ai nuclei vestibolari, situati nel tronco encefalico, che rappresentano il vero organo dell'equilibrio. Ad essi infatti arrivano le informazioni di tutti i recettori sensoriali posturali (vestibolo, esterocettori cutanei, propriocettori e esterocettori visivi) e qui vengono elaborate, assieme alla sostanza reticolare e sotto il controllo del cervelletto, oltre che della corteccia cerebrale, consentendo così al sistema dell'equilibrio (sistema tonico posturale) di svolgere il suo compito, ossia di garantire il corretto assetto posturale sia statico che dinamico.
A differenza dell'elaborata e complessa informazione derivante dagli esterocettori cutanei e dai propriocettori, l'orecchio e l'occhio trasmettono all'encefalo una percezione diretta dell'ambiente esterno.
Il 90% delle informazioni arriva infatti all'encefalo tramite questi ultimi due canali.
Però, affinchè le informazioni derivanti dal sistema vestibolare possano essere interpretate dal sistema posturale, devono essere costantemente comparate e integrate con quelle derivanti dagli altri recettori
periferici (visivi, cutanei e propriocettori), in particolare con quelle pressorie derivanti dal piede, unico riferimento fisso nella stazione eretta.
Nella creazione, memorizzazione e rappresentazione mentale (engramma) della soggettiva posizione verticale (verticale soggettiva), le informazioni provenienti dalle afferenze del sistema otolitico (otricolo e sacculo) sono primarie rispetto agli inputs visivi e propriocettivi.
L'apparato vestibolare è predisposto per rispondere al meglio ad accellerazioni rapide e di breve durata mentre si lascia facilmente ingannare da accellerazioni lunghe o inconsuete (ciò spiega i capogiri che si hanno quando si ruota più volte su se stessi e ci si ferma di colpo).
Anche informazioni contrastanti con quelle derivanti dalla percezione visiva possono essere causa di disagi (è il caso, ad esempio, della cinetosi, il mal di mare, in cui può nascere contrasto fra l'informazione visiva che osserva un punto fisso e le oscillazioni rilevate dal vestibolo).
Quando, a causa di una patologia, un labirinto diviene asimmetrico, in termini funzionali, rispetto all'altro, saranno possibili disfunzioni oculomotorie (la funzione oculomotoria è strettamente connessa all'attività vestibolare), di equilibrio e postura. La vertigine è un'erronea sensazione di movimento dell'ambiente circostante rispetto al proprio corpo (vertigine oggettiva) o di sè rispetto all'ambiente (vertigine soggettiva) che provoca l'impossibilità del soggetto a reggersi i piedi.
In tal caso risultano prioritari trattamenti riabilitativi vestibolari e cure specifiche, nell'ambito di un programma di rieducazione posturale. Tra le forme di vertigini acute, la più frequente è la vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB) o cupololitiasi. Essa si manifesta con crisi parossistiche, ossia intense e di breve durata (qualche secondo), scatenate da una particolare posizione della testa durante un movimento di flesso-estensione o rotazione. Questo tipo di vertigini si accompagnano a sensazione di rovesciamento o sprofondamento spesso associata a nausea, sudorazione e palpitazioni.
La VPPB è dovuta al distacco dei piccoli cristalli di carbonato di calcio (otoliti), che si trovano normalmente fissati nelle macule labirintiche dell’utricolo e del sacculo, e al loro posizionamento o fluttuazione all’interno del canale semicircolare. Ciò induce stimoli in grado di scatenare violente vertigini. Le cause di distacco degli otoliti sono molteplici: traumatiche, vascolari, farmacologiche, da stress, infettive, ecc.La risoluzione della problematica è ottenuta tramite specifiche “manovre liberatorie” di riposizionamento otolitico, eseguite dallo specialista (manovra di Semont, di Epley).
D'altro canto, talune alterazioni posturali, propriocettive muscolari ed esterocettive podaliche (appoggio podalico) nonchè problematiche dell'apparato stomatognatico (da cui l'importanza del plantare ergonomico e del bite), possono
provocare problemi di equilibrio (e raramente anche vere vertigini) oltre che cefalee. E' ormai un dato di fatto che la muscolatura cervicale possa condizionare l'equilibrio e la postura. L'80% dei pazienti con disfunzioni del sistema cranio-mandibolo-vertebrale presenta infatti problemi di equilibrio. Le ossa temporali infatti costituiscono il supporto osseo degli organi vestibolari; un ipertono dei muscoli masticatori (massetere e ventre posteriore del digastrico) e degli sternocleidomastiodei possono contribuire a una controrotazione delle ossa stesse e quindi degli organi vestibolari in modo tale che le informazioni posturali trasmesse diventano incomprensibili al sistema tonico posturale (sistema dell'equilibrio) a causa del loro scoordinamento.
Occorre altresì aggiungere che l'aspetto psicologico, la qualità del sonno (fattori spesso legati fra loro), fattori predisponenti (genetici e ambientali), pataologie da agenti interni (intossicazioni) ed esterni (infezioni), difunzioni del metabolismo e neurologiche nonchè la nutrizione possono concorrere nel detrminare o aggravare problematiche dell'equilibrio.
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