C
caloria o piccola caloria (cal): rappresenta la quantità di nergia necessarria a innalzare la temperatura di 1 grammo di acqua distillata, a livello del mare, da 14,5 a 15,5 gradi centigradi. In campo nutrizionale si utilizza perlopìù la grande caloria o chilocaloria (Cal, Kcal), pari a 1000 piccole calorie, per indicare l'apporto energetico di un alimento. Tale apporto può essere misurata bruciando l'alimento, in presenza di ossigeno, all'interno di uno specifico strumento (calorimetro). 1 Kcal (kilocaloria) = 1 Cal = 4,184 kj (kilojoule).
Campo (di forze): in fisica si definisce "campo" o "campo di forze" qualunque porzione dello spazio in cui esiste, in tutti i punti di esso, una forza in grado di agire su una particella. Essendo la forza una grandezza vettoriale anche il campo lo sarà. Un campo si definisce uniforme se i suoi valori e caratteristiche sono costanti nello spazio, stazionario se sono costanti nel tempo altrimenti si definisce variabile (nello spazio e/o nel tempo). Inoltre, un campo è conservativo se le forze in esso agenti sono conservative ossia compiono un lavoro nullo per spostare un corpo lungo un qualsiasi percorso chiuso ossia di circuitazione (il lavoro necessario alle forze per spostare un corpo da un punto A a un punto B è uguale e di segno opposto a quello necessario per riporate il corpo in A, indipendentemente dalla traiettoria seguita); esempi di campi conservativi sono il campo gravitazionale (newtoniano), il campo elettrostatico (coulombiano) e il campo elastico dell'oscillatore armonico. La conseguenza diretta della conservatività di un campo è l'esistenza dell'energia potenziale. Le linee di forza o di campo sono linee immaginarie tangenti al campo vettoriale in ogni suo punto e i cui versi indicano il verso del campo. Una linea di campo o di forza ha quindi per tangente in ogni suo punto la direzione del campo stesso e per ogni punto del campo passa una sola linea di forza. Le linee di forza o di campo rappresentano una rappresentazione grafica in grado di fornire, in maniera immediata, un'informazione complessiva su come è distribuito il campo vettoriale.
Campo elettrico: qualunque regione dello spazio che presenta cariche elettriche ed è pertanto perturbata dalle forze elettriche agenti su di esse. Le cariche responsabili di questa deformazione dello spazio si definiscono sorgenti del campo elettrico. Il campo è generato dalle cariche sorgenti che agiscono mediante forze su altre cariche elettriche presenti nel campo e viceversa; il campo elettrico rappresenta l' "intermediario" tra le cariche. Il campo elettrico è presente in tutti i punti indipendentemente da ciò che è ulteriormente presente in esso (vuoto, aria, acqua, altri corpi ecc.). Il campo non presenta confini definiti nello spazio fisico e i suoi effetti tendono a diminuire fino ad annullarsi man mano che ci si allontana dalle sorgenti. Il campo elettrico è determinato in ogni punto dalla grandezza vettoriale E, caratterizzata quindi da una intensità, una direzione e un verso corrispondenti a quelli della forza elettrica che agisce su un'unità di carica positiva posta in quel punto. Se in punto del campo elettrico viene posta una carica elettrica qualsiasi (q), essa subirà una forza F = q x E concorde con il campo se q è positiva, discorde se q è negativa; pertanto l'unità di misura del campo elettrico è il Newton (N) / Coulomb (C). Le superfici equipotenziali (formate da tutti i punti di un campo elettrico che presentano lo stesso valore di potenziale) e le linee di forza forniscono una rappresentazione visibile del campo elettrico. Le linee di forza sono rappresentazioni grafiche che forniscono, in maniera immediata, un'informazione complessiva di come è distribuito il campo elettrico nello spazio (la tangente alla linea di forza in un determinato punto indica la direzione del vettore campo elettrico in quel punto, la freccia ne indicano il verso e lo spessore della linee è proporzionale all'intensità). La direzione del campo elettrico punta sempre verso le zone a potenziale più basso; la carica elettrica positiva si muove spontaneamente (ossia aumentando l'energia cinetica a spese dell'energia potenziale) verso zone a potenziale minore (si muove nel verso delle linee di forza del campo), la carica negativa verso zone a potenziale maggiore (aumenta l'energia cinetica a spese della potenziale muovendosi in senso contrario alle linee di forza del campo). Se il campo elettrico è generato da cariche elettriche sorgenti statiche si definisce campo elettrostatico ed è un campo conservativo.
Carica elettrica: proprietà della materia che, come tale, si manifesta attraverso l'esercizio di forze a distanza ossia in assenza di diretto contatto dei corpi. La carica elettrica si può presentare in forma positiva (+) o negativa (-). La presenza di due diversi tipi di cariche rende la forza elettrica peculiare in quanto essa può risultare attrattiva o repulsiva: due cariche dello stesso segno si respingono, cariche di segno opposto si attraggono. Corpi carichi elettricamente interagiscono fra di loro tramite forze di tipo elettrico pertanto attraendosi o respingendosi. Su due corpi puntiformi elettricamente carichi, fermi e posti nel vuoto, agisce una forza, diretta lungo la loro liena congiungente, direttamente proporzionale al prodotto delle loro cariche e inversamente proporzionale al quadrato della distanza fra essi (legge di Coulomb). Tutte le cariche misurate in natura sono multiple intere di un valore di base, definito "quanto di carica" o "carica fondamentale": e = 1.60217653 × 10-19 C (coulomb). La legge di conservazione della carica" stabilisce che la carica elettrica non può essere né creata né distrutta. Pertanto, in base a questa legge, la variazione di carica all'interno di un determinato volume può avvenire solo mediante una corrente elettrica che fluisce attraverso la superficie di separazione volume-ambiente esterno (se il flusso è entrante la carica all'interno del volume cresce, se il flusso è uscente la carica decresce).
Cartilagine (tessuto cartilagineo): particolare tessuto connettivo senza vasi e nervi (si nutre solo per diffusione e imbibizione) che forma la maggior parte dello scheletro fetale ed è presente nell'adulto nelle superfici articolari dell'osso (il suo consumo rientra nel quadro dell'artrosi) e in alcune formazioni tubulari (laringe, trachea, bronchi, padiglione auricolare, naso ecc.). Gli stessi dischi intervertebrali sono strutture fibro-cartilaginee. La cartilagine articolare poggia sull'osso subcondrale e si presenta liscia, color madreperla ed elastica al tatto. Le cellule che la costituiscono, condrociti, sono immersi in una matrice extracellulare ad alto contenuto acquoso (fino al 80% del totale) formata da proteine (collagene e proteoglicani). La straordinaria resistenza del tessuto cartilagineo è tale da resistere, di norma, a circa 80 anni di ripetute sollecitazioni.
Catena cinetica o (cinematica): successione di segmenti collegati fra loro in modo che il moto di uno determini univocamente il moto degli altri. Dicesi "chiusa" quando il segmento periferico è in rapporto con le forze esterne (ambiente).
Cibernetica: scienza dell'assimilazione, elaborazione e utilizzazione dell'informazione.
Cifosi: curvatura della colonna vertebrale, sul piano sagittale, con concavità anteriore tipica del tratto dorsale. L'ipercifosi è una cifosi con curvatura superiore all'ambito fisiologico (angolo di Cobb al di sopra dei 45°-50° per il tratto dorsale), la rettilinizzazione corrisponde invece a una curvatura di grado inferiore al fisiologico (es. dorso piatto con angolo di Cobb inferiore ai 20-25°). La curvatura opposta e la lordosi (iperlordosi). Approfondimento. Immagine.
La cifosi dorso-lombare, detta anche cifosi "lunga" o "estesa", coinvolge anche vertebre inferiori alla XII dorsale (scende oltre la giunzione dorso-lombare) includendo nel tratto cifotico le prime vertebre lombari. La colonna dorsale nella sua parte media e superiore tende al dorso piatto e può abbinarsi a iperlordosi lombare. La maggiore rigidità è localizzata nelle vertebre dorsali interessate dalla deformazione. La cifosi dorso-lombare predispone a rachialgie già in fase adolescenzuiale che, se non si effettua un'adeguata rieducazione posturale, si inaspricono nel tempo per gli esiti di natura degenerativa. Immagine.
Cinematica: parte della meccanica che studia il moto in se stesso, senza considerare le forze che lo producono o che lo modificano (a differenza della cinetica).
Cinetica: parte della meccanica che studia il moto e le forze che lo producono o modificano (a differenza della cinematica).
Cìngolo (cintura): insieme di ossa che, disposte ad arco, costituiscono la base di sostegno degli arti (es. cìngolo scapolare, cìngolo pelvico). È detto cìngolo anche il fascio di fibre nervose che collegano il lato frontale al lobo temporo-occipitale decorrendo nella grande circonvoluzione limbica.
Cisti sinoviale: la cisti sinoviale è una tumefazione ("sacchetto") di natura non tumorale ripiena di liquido sinoviale (liquido “lubrificante” che si trova all’interno delle articolazioni e nelle guaine dei tendini). Spesso, infatti, la cisti rappresenta il risultato del persistente accumulo di una eccessiva quantità di liquido nell'articolazione o nella guaina tendinea, dovuto a fenomeni di tipo infiammatorio. L'aumento di pressione derivante “sfianca” la parete dell’articolazione o della guaina tendinea, che si “gonfia” verso l’esterno formando la cisti. Le loro dimensioni possono variare nel tempo (i base alla quantità di liquido contenuto) e a volte possono scomparire (transitoriamene o definitivamente). Le cisti possono essere dolorose, specialmente dopo uno sforzo. Si tratta di un disturbo estremamente comune.
Le cisti sinoviali che si formano nel cavo popliteo (parte posteriore del ginocchio) sono comunemente definite Cisti di Baker.
Climaterio: periodo di cambiamenti fisiologici graduali che precede e accompagna la menopausa, per le donne, e l'andropausa negli uomini.
Colloide (sistema o sostanza colloidale:
i colloidi sono sistemi bifasici in cui le particelle finemente disperse nella fase continua (particelle colloidali) possiedono un diametro compreso tra 1 nm (10-9 m) e 1 µm (10-6 m) ossia intermedio rispetto a quello delle soluzioni omogenee (inferiore a 1 nm) e delle sospensioni eterogenee (superiore a 1 µm). Esistono tre tipi di soluzioni colloidali: sol (particelle colloidali solide in fase liquida, es. albume d'uovo crudo), gel (parti colloidali liquide in fase solida, es. albume cotto) e aerosol (particelle colloidali liquide o solide in fase gassosa, es. nebbia).
In elettrotecnica, il condensatore o capacitore rappresenta un componente essenzialmente composto da due conduttori (definiti piastre o armature) isolati fra di loro ossia separati da un mezzo isolante o dielettrico (spazio vuoto, liquido, solido o gassoso). Il condensatore presenta la capacità di immagazzinare energia elettrica al loro interno, se sottoposto a una tensione continua, o da "filtro passa-alto" di frequenza in regime di corrente alternata.
Quando il condensatore viene collegato ad un generatore di tensione continua (regime DC), il polo positivo del generatore attira elettroni dall'armatura a cui è collegato, quest'ultima pertanto si caricherà positivamente, mentre l'altra armatura attrae elettroni dal polo negativo del generatore caricandosi così negativamente. La differenza di potenziale tra le armature aumenta, a una velocità inizialmente massima per poi decrescere man mano che il condensatore si carica, fino a raggiungere la stessa tensione del generatore (condensatore carico). All'interno del condensatore carico si genera un campo elettrico pari alla somma dei campi elettrici generati dai due poli (+ e -), all'incirca uniforme, con linee di forza parallele di densità uniforme che vanno dalla piastra positiva a quella negativa. La tensione (la carica elettrica) e quindi il campo elettrostatico generato vengono mantenuti anche se si scollega il condensatore dall'alimentatore. Idealmente il condensatore può conservare la carica e l'energia accumulata all'infinito se isolato (ovvero non connesso ad altri circuiti). Le cariche opposte presenti sulle armature si attraggono ma non possono incontrarsi a causa dell'isolante. Pertanto dopo la carica del condensatore (che avviene di solito in brevissimo tempo), non circola corrente al suo interno; il circuito interrotto dall'isolante si comporta quindi al pari di un circuito aperto. In regime DC, il condensatore corrisponde in meccanica a una molla che immagazzina l'energia sotto forma di energia potenziale elastica. Se le armature vengono collegate tra di loro per mezzo di una resistenza, avviene la "scarica" del condensatore tramite un processo inverso alla carica. L'immagazzinamento dell'energia (carica) e la scarica avviene in un tempo caratteristico prevedibile e dipendentente dalla natura e dalla geometria del condensatore.
L'attitudine del condensatore a immagazzinare energia elettrica, definita capacità (C), oltre a dipendere dal tipo di dielettrico interposto, è direttamente proporzionale alla superficie delle armature e inversamente proporzionale alla loro distanza. L'unità di misura della capacità è il Farad (F) di cui, essendo un valore molto elevato, si utilizzano solitamente i sottomultipli microFarad, nanoFarad e picoFarad. La quantità di carica (Q), misurata in coulomb, immagazzinata da un condensatore è pari al prodotto fra la capacità (C) e la differenza di potenziale o tensione (V) applicata alle armature: Q = C x V .
Se il condensatore viene aottoposto a una tensione alternata (regime AC o sinusoidale), caricandosi e scaricandosi continuamente, presenta un comportamento diverso da quello in regime DC. In tal caso, infatti, esso si comporta da filtro passa-alto, consentendo il passaggio delle sole alte frequenze (con periodo dell'onda sunsoidale inferiore al tempo di carica del condensatore): a parità di tensione alternata applicata, maggiore è la frequenza, maggiore è la corrente che passa attraverso di esso. Viene così definita la reattanza capaciva (Xc), misurata in ohm, inversamente proporzionale alla frequenza (f) e alla capacità (C) e pari a 1 / 6,28fC. L'intensità di corrente (I) che attraversa un condensatore sottoposta a una tensione (V) è pari a: I = V / Xc . Ciò rappresenta la legge di Ohm applicata ai condensatori. La presenza della reattanza capacitiva (e quindi dell'impedenza) determina uno sfasamento: la corrente che attraversa il condensatore è 90° in anticipo rispetto alla tensione applicata.
Il potere selettivo in frequenza del condensatore ne motiva l'uso nei filtri e nei circuiti oscillanti.
Come i resistori e gli induttori, anche i condensatori possono essere collegati in serie o in parallelo al fine di ottenere valori specifici: l'inverso della capacità totale di più condensatori in serie è pari alla somma degli inversi delle singole capacità, mentre la capacità totale di più condensatori in parallelo è uguale alla somma delle singole capacità.
conduttore elettrico: corpo che facilita il passaggio al suo interno della corrente elettrica. I conduttori di prima specie o classe sono caratterizzati dalla presenza di elettroni liberi nell'orbita di valenza degli atomi che li costituiscono (es. metalli). Nei conduttori di seconda specie o classe sono invece gli ioni a condurre al loro interno la corrente elettrica, grazie al loro movimento (es. soluzioni saline). Un conduttore presenta quindi un comportamento opposto a quello di un isolante (dielettrico). In un conduttore è costante il rapporto tra la differenza di potenziale o tensione (V) ai suoi estremi e l’intensità della corrente che lo attraversa. Tale rapporto rappresenta la resistenza elettrica: R = V / I (prima legge di Ohm). La presenza della resistenza elettrica (R) nei conduttori produce quindi una riduzione dell'intensità di corrente (I) che riesce a circolare e una perdita di energia (P) sotto forma di calore (Q): P = R x I 2 (effetto Joule). In linea generale non esistono materiali a resistenza nulla o infinita. Nei conduttori la resistività aumenta con la temperatura in quanto l'incremento dell'agitazione termica disordinata degli elettroni ostacola il fluire ordinato della corrente. Nei semiconduttori, materiali, di cui i più noti sono il silicio e il germanio, con resistività intermedia tra quella dei conduttori e quella degli isolanti, la resistività dimuisce a temperature maggiori in quanto aumenta la probabilità di rottura dei legami di valenza degli elettroni più esterni (che non sono liberi come nei conduttori). Una ristretta gamma di materiali (es. perovskiti, cuproceramiche), definiti superconduttori, manifestano un'improvvisa e totale caduta della resistività se raffreddati a temperature inferiori alla loro temperatura di transizione nello stato di superconduzione (temperatura critica). Tale temperatura critica è tipica per ogni materiale superconduttore. La condizione di superconduzione permane se le condizioni che la inducono sono mantenute e l'assenza di resistività si accompagna all'espulsione del campo magnetico dall'interno del conduttore.
Corpo di Hoffa: cuscinetto adiposo posto sotto il legamento rotuleo (prolungamento del tendine del muscolo quadricipite esteso dalla rotula fino alla tuberosità tibiale) che impedisce gli attriti tra il legamento stesso e la cresta tibiale.
Corrente elettrica: qualsiasi flusso ordinato di cariche elettriche. L'intensità di corrente è la carica elettrica che attraversa una sezione di un circuito elettrico nell'unità di tempo; la sua unità di misura è l'Ampère (A).
Creep (creeping): deformazione a carico costante, quando un corpo posto rapidamente sotto tensione costante continua a deformarsi.
Cute (pelle): tessuto epiteliale
che ricopre tutto il corpo e che si continua con le