Cellulite e glutei poco sodi sono un cruccio estetico molto diffuso. Ben noti sono, a riguardo, i risultati parziali e temporanei ottenibili con trattamenti estetici e farmacologici (ad es. mesoterapia). D'altronde non sono poche le persone affette da anoressia che presentano, nonostante la loro estrema magrezza, cellulite, così come è possibile che un soggetto in sovrappeso non ne sia affatto colpito. Pur tuttavia, eliminando i chili di troppo, si può, almeno in parte, migliorare la situazione. L'inestetismo comunemente chiamato cellulite e scientificamente definito come pannicolopatia-edemato-fibro-sclerotica (pefs), è un’alterazione delle strutture del tessuto connettivo che si manifesta in superficie con aspetto spugnoso e bucherellato della pelle ("a buccia d'arancia") e rigonfiamenti più o meno evidenti (pelle “a materasso”). Ciò è dovuto, in ultima analisi, all'aumento di volume (ipertrofia) delle cellule adipose. Il meccanismo base della cellulite è rappresentato da un disordine infiammatorio profondo del microcircolo; la sostanza fondamentale del derma diventa così sede di processi chimici di perossidazione a carico delle fibrille collagene che formano degli anomali ponti molecolari raggomitolandosi e compattandosi in noduli fibrosi.
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Il lipoedema (lipedema) risulta di norma quale quadro di "grossa gamba", presente perlopiù nel sesso femminile a livello di arti inferiori e fianchi, dovuto a uno sviluppo abnorme del tessuto adiposo sottocutaneo degli arti inferiori che si accompagna a edema e cellulite. Tale tessuto sottocutaneo eccessivamente sviluppato si comporta come una spugna imbibendosi e trattenendo in tal modo liquidi in maniera relativamente stabile, l'accumulo di grasso comprime i vasi linfatici, rendendo il loro percorso più tortuoso diminuendone la capacità di trasportare la linfa. La compressione provocata dal lipoedema e il rallentamento del flusso veno-linfatico nel microcircolo scatenano una reazione infiammatoria e iperplastica dell'interstizio che inibisce progressivamente gli scambi tra cellule e matrice extracellulare; ciò innesca un circolo vizioso che peggiora col tempo la problematica.
A ciò si aggiunge un aumento della fragilità dei capillari sanguigni con conseguenti telangiectasie, lividi o ematomi spontanei o causati da minime pressioni. Tutto ciò determina l’aumento di volume degli arti normalmente bilaterale e simmetrica (se l'aumento di volume interessa un solo arto, vi è la probabilità di un processo patologico).
Soggettivamente, oltre alla valutazione visiva dell’aumento del volume dell’arto, compare senso di pesantezza e alta dolorabilità alla stimolazione meccanica (es. pressione, pizzicotto). Tali manifestazioni in genere aumentano nel corso della giornata raggiungendo il culmine verso sera. A differenza dei linfoedemi puri, il dorso del piede non si presenta mai gonfio. Al lipoedema viene normalmente (ed erroneamente) attribuita una scarsa importanza funzionale e patologica e solo una rilevanza dal punto di vista estetico. Le cause della sindrome del lipedema non sono ancora del tutto chiare ma essa non sembra dovuta, come causa primaria, a problematiche circolatorie. Anche se la tendenza allo sviluppo del tessuto adiposo sottocutaneo presenta spesso una componente di familiarità, un ruolo essenziale è svolto da:: errori alimentari, carenza di attività motoria, alterazioni posturali e modificazioni di alcune funzioni ormonali (es. iperestrogenismo relativo o modificazioni della funzione ovarica indotta dalla gravidanza, dai contraccettivi o dalle terapie sostitutive). La cura del lipedema non è facile anche perché spesso si interviene in ritardo ossia quando il lipoedema si presenta in stadio avanzato. Come per la cellulite, fondamentali ovviamente sono: rieducazione posturale, corretta alimentazione, buon stile di vita (es. astensione dal fumo, poca sedentarietà), attività fisica adeguata, massaggi circolatori e terapia strumentale in diatermia (Tecarterapia® - Human Tecar®). | |||||
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Pagina aggiornata il 26/06/2010 |
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