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Rieducazione motoria
Concetti fondamentali, propriocettiva, in acqua

concetti base - propriocettiva - in acqua - conclusioni

La rieducazione motoria, quale terapia del movimento (chinesiterapia), mira a ristabilire la normale funzionalità muscolare, miofasciale, articolare e di coordinazione del movimento di uno o più arti e, di conseguenza, di tutto il corpo. Viene effettuata, in genere, inizialmente in maniera passiva e poi attiva. E' indispensabile in caso di interventi chirurgici a carattere ortopedico, sia come preparazione ad esso che, in seguito, come riabilitazione. Essa risulta inoltre determinante nel trattamento delle patologie a carattere neuro-motorio.

Oltre che per scopi terapeutici, la rieducazione motoria sta giustamente assumendo un ruolo sempre più importante in campo preventivo e sportivo. Ricordiamo che lo stile di vita attuale (sedentarietà, stress, habitat e superfici artificiali) porta a una perdita di coscienza del proprio corpo (dispercezione corporea) con conseguente perdita di abilità motorie, alterazioni posturali e quindi, in ultima analisi, in base alla psiconeuroendocrinoimmunologia, di salute fisico-psichica.

La rieducazione propriocettiva è una riprogrammazione neuromotoria ottenuta attraverso specifiche stimolazioni dell'intero sistema neuro-motorio.
Occorre considerare che, quando siamo in presenza di un trauma, le lesioni anatomiche interessano anche i recettori sensoriali con conseguente alterazione dei meccanismi propriocettivi ossia della "lettura" dello spazio circostante, da parte dei recettori, e della trasmissione delle informazioni alle strutture nervose centrali; le conseguenze pratiche saranno carenza/distorsione della coscienza della posizione nello spazio delle varie parti del corpo e della loro coordinazione nel movimento. Problematiche posturali, quali ad es. scoliosi, cifosi, iperlordosi, coinvolgono primariamente i muscoli profondi posturali i quali vengono infulenzati in primis dalla stimolazione propriocettiva.
D'altra parte anche per ottenere la massima efficienza nelle prestazioni sportive e nei gesti quotidiani, è indispensabile un ottimale "controllo" neuro-muscolare-articolare. Rieducare i riflessi propriocettivi risulta fondamentale, oltre che per fini riabilitativi, anche per le performance sportive e come prevenzione in generale. Essa pertanto andrebbe sempre inserita in un programma di esercizio fisico.
La tecnica della ginnastica propriocettiva consiste in una continua stimolazione dei recettori periferici, attraverso i quali vengono attivati i circuiti nervosi propriocettivi, tramite specifiche sollecitazioni articolari destabilizzanti (con diversi gradi di carico e difficoltà), che consente di ottimizzare le risposte muscolari, sia in termini di velocità che di precisione, assorbendo l'effetto destabilizzante in maniera fisiologicamente cibernetica anziché subirlo. Ricerche sulla corteccia motoria hanno dimostrato che essa è organizzata non tanto in base alle aree topografiche corporee quanto piuttosto relativamente a specifici movimenti corporei complessi indirizzati nello spazio verso un obiettivo definito. Da ciò ne consegue che un movimento eseguito immaginando (visualizzando), ad es., di afferrare, respingere o disegnare un oggetto coinvolge il sistema nervoso molto più dello stesso gesto eseguito solo meccanicamente, stimolando e sviluppando in tal modo la propriocezione di quella specifica articolazione o area corporea.
Il passo successivo è creare schemi motori (engrammi) sempre più complessi, attraverso specifiche sollecitazioni coordinative di più distretti corporei (come ad esempio avviene nella ginnastica posturale TIB).

La rieducazione motoria in acqua (riabilitazione in acqua, ginnastica in acqua) presenta specifiche peculiarità grazie alle proprietà uniche dell’acqua. Innanzitutto, la sensazione di benessere generata nonché l'azione meccanica dell'acqua sul corpo inducono la produzione di endorfine con un conseguente aumento della soglia del dolore e della benefica sensazione di piacere (effetto antidolorifico e di benessere).
La pressione idrostatica esercita un effetto mobilizzante sui tessuti superficiali (cute, adipe, tessuto muscolare, tessuto connettivo) e stimola i recettori cutanei (esterocettori). In tal modo i confini del corpo e i movimenti vengono percepiti e ridefiniti principalmente attraverso l'esterocezione e non, come accade nella vita gravitazionaria, attraverso i propriocettori (propriocezione). In acqua, infatti, le informazioni derivanti dal sistema propriocettivo vengono alterate dalla spinta di galleggiamento. Questa sensibilizzazione dell'esterocezione favorisce una miglior conoscenza dei propri confini corporei. Durante la ginnastica in acqua la persona immersa è obbligata ad attivare una serie di adattamenti sensoriali e motori per mantenere equilibrio e controllo del movimento.
L'ambiente acquatico consente mobilizzazioni articolari più ampie e “multieffetto” . Ciò è reso possibile da:

  1. minor carico gravitazionale, grazie alla spinta di galleggiamento, che determina una minore coaptazione articolare
  2. rilassamento muscolare (riduzione del tono muscolare) dovuto all'azione massaggiante dell'acqua, alla diversa stimolazione dei propriocettori, al rilassamento psichico e al calore dell'acqua (in caso di acqua calda)
  3. maggior coscienza del proprio corpo, grazie all'aumentata sensibilità esterocettiva e quindi della capacità di abbandono fisico e alla consapevolizzazione e risoluzione di eventuali “blocchi articolari” inconsci.
La rigenerazione e la corretta riattivazione funzionale articolare, in particolare delle “cerniere” caviglia, anca, cingolo pelvico, dorso-lombare, dorsali, cervico-dorsale, cervicali e cingolo scapolo-omerale, agevola l'acquisizione di una migliore postura e deambulazione. Lo scarico ponderale consente inoltre l’eliminazione o la forte riduzione di eventuali compensi antalgici (atti a sopperire a carenze funzionali o sofferenze di determinate parti del corpo) presenti.
Le ampie mobilizzazioni articolari facilitano da un lato il nutrimento articolare e quindi la rigenerazione, dall'altro il riassorbimento di eventuali versamenti intrarticolari.
La resistenza fisica (viscosità) espressa dall'acqua (se si raddoppia la velocità di un movimento in acqua la resistenza di quest'ultima quadruplica) rende i movimenti corporei lenti, controllati e prevedibili facilitando, in tal modo, ancor più il rilassamento fisico e psichico. Inoltre, grazie al fatto che la resistenza offerta dall'acqua è graduale e continua, è possibile mantenere una tensione muscolare uniforme e controllata durante i movimenti favorendo così il recupero del tono e della flessibilità muscolare e articolare anche in presenza di problematiche (facilitazione meccanica).
Il trattamento in acqua migliora la circolazione sanguinea e generale. La pressione idrostatica infatti riduce il calibro dei vasi circolatori periferici superficiali facilitando il reflusso venoso, linfatico e dei liquidi interstiziali (favorendo il riassorbimento di eventuali edemi).
Lo stato di rilascio delle tensioni muscolari e psichiche permette lo sblocco del muscolo diaframma agevolando così una respirazione fisiologicamente profonda. Nello stesso tempo, la pressione idrostatica costringe a un lavoro contro resistenza i muscoli inspiratori (il diaframma in particolare), allenandoli, e facilita una più completa espirazione attuando quindi una vera e propria rieducazione respiratoria, con tutti i benefici sull'intero organismo che ciò comporta.
L'ambiente ideale per il per la rieducazione motoria/riabilitazione/ginnastica in acqua è caldo in quanto occorre considerare che la conducibilità termica dell'acqua è 25 volte superiore a quella dell'aria (per questo motivo il corpo si raffredda molto più velocemente in acqua). Come è noto la temperatura corporea interna è di ca. 37 gradi mentre quella della cute è di 33-35 gradi. E' quindi bene che la temperatura dell'acqua in cui si esegue il trattamento sia non inferiore ai 30-32 gradi.
L'acqua salata inoltre possiede il vantaggio di un maggior galleggiamento corporeo che facilita l'esecuzione del massaggio, quella termale porta con sè le specifiche proprietà salutari. L’altezza dell’acqua dovrebbe essere intorno ai 120 cm, ciò consente all’operatore di seguire bene il soggetto e al contempo consente anche a chi non è un provetto nuotatore di sentirsi a proprio agio. Si fa inoltre uso di strumenti di galleggiamento (tubolungo, tavolette ecc.).
La rieducazione motoria in acqua trova applicazioni sia in campo preventivo che curativo. La riabilitazione/ginnastica in acqua risulta infatti coadiuvante in numerose problematiche, acute e croniche, muscolo-scheletriche (recuperi funzionali post-traumatici/chirurgici, lombalgie, sciatalgie, cervicalgie, coxalgie, gonalgie, ernie del disco, contratture muscolari, artrosi ecc.), reumatiche, neuromuscolari/neuromotorie, neurodegenerative (emi/paraplegie, sindromi cerebellari, poliomielite, sclerosi multipla, Parkinson, demenza senile ecc.), circolatorie (patologie venose e linfatiche, idrarti traumatici, artriti ecc.). psichiche (stress, ansia, depressione ecc.) e di dispercezione corporea (anoressia, bulimia, gravidanza). E' particolarmente indicato per tutte l'età  (dalla prima infanzia alla IV età)e poche sono le controindicazioni: gravi scompensi/problematiche cardiache, gravi problematiche ipo/ipertensive non compensate farmacologicamente, infezioni (polmonari, cutanee, otiti ecc.), flebite, febbre, incontinenza fecale, ipersensibilità al cloro (se presente).

La rieducazione motoria è sempre parte integrante di un programma di fisiokinesiterapia e/o di rieducazione posturale (determinate può risultare l'utilizzo di sistemi ergonomici personalizzati). Inoltre essa dovrebbe rappresentare, nell'ambito dell'esercizio fisico, un punto cardine sia nei programmi di allenamento agonisitico sia nella prevenzione quotidiana della salute.
Stretching muscolare, rinforzo muscolare, massaggi, vari tipi di mobilizzazioni articolari e rieducazione respiratoria nonchè tecniche di visualizzazione, sono spesso utilizzati sinergicamente con la rieducazione motoria. In taluni casi viene richiesto anche l'utilizzo di kinesio taping e bendaggio funzionale e della fisioterapia strumentale.
Infine, occorre ricordare l'importanza di una corretta alimentazione, in particolar modo, nel caso di riabilitazione fisica.

In conclusione, una corretta attività fisica moderata, completa e personalizzata in base alle specifiche esigenze e caratteristiche, insieme a una corretta alimentazione e a un corretto atteggiamento mentale, risulta indispensabile per la nostra salute.
Nel prossimo capitolo viene illustrata la metodologia e i principi della Ginnastica Posturale TIB, ginnastica specificatamente ideata per rispndere al meglio ale esigenze attuali di benessere psico-fisico.

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Pagina aggiornata il 03/12/2013
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